Si effettua per controllare nel tempo le variazioni di inclinazione di costruzioni di ingegneria civile o industriale e di manufatti storici. Può essere realizzato con due metodologie: periodica e automatica. La prima prevede l'installazione di basi di misura fisse su cui apporre un clinometro amovibile monoassiale in grado di leggere l'inclinazione su due direzioni ortogonali fra di loro. L'altra prevede l'installazione di clinometri fissi monoassiali o biassiali, collegati ad una centralina di memorizzazione dei dati comunicante via cavo con un modem GSM installato presso i nostri uffici, offrendo al cliente la possibilità di visualizzare via web, in tempo reale, i valori acquisiti.
Si effettua per controllare nel tempo l'andamento dei cedimenti fondazionali di opere di ingegneria civile ed industriale e di manufatti storici. Viene realizzato mediante l'installazione di capisaldi topografici ancorati alla struttura da monitorare su cui porre una stadia invar con codice a barre traguardata periodicamente con livello digitale laser di altissima precisione (sensibilità = 1/100 di mm - precisione = 1/10 di mm).
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Prove resistografiche
La prova fornisce una valutazione della resistenza meccanica dell'elemento ligneo attraverso la resistenza opposta alla perforazione ottenuta con l'utilizzo di un trapano strumentato: il Resistograph. Lo strumento è fornito di una punta dotata di un movimento combinato di rotazione e di avanzamento a velocità costante, di diametro di 3 mm, che può essere sufficientemente lunga da attraversare interamente la sezione analizzata, senza però lasciare alcun segno visibile esternamente. Per questo motivo il sistema è adatto ad indagare anche strutture di particolare pregio per decori e/o lavorazioni.
La resistenza alla perforazione è concentrata sulla punta dell'ago dal momento che quest'ultima ha uno spessore doppio rispetto allo stelo. Si riesce, quindi, a ricavare una misura della resistenza alla penetrazione in funzione della profondità della struttura. La regolazione elettronica del motore garantisce una velocità costante dell'ago. Questa velocità, preselezionabile dall'utente, deve essere scelta in relazione alle specifiche caratteristiche di densità del legno da esaminare: velocità basse per legni ad elevata densità e velocità alte per legni più teneri.
I risultati della perforazione vengono poi raccolti in un grafico dove in ascissa si riporta la profondità progressiva della punta all'interno della sezione, mentre in ordinata è mostrato un indice della resistenza (in forma di parametro adimensionale) riscontrata durante l'ingresso della punta.
Essendo la resistenza alla perforazione correlata alla densità del legno indagato, lo strumento consente, indirettamente, di misurare le variazioni di densità nella sezione dell'elemento. Queste variazioni forniscono importanti indicazioni sulle caratteristiche del legno come difetti, anomalie ed alterazioni (per esempio presenza di attacchi fungini o da insetti, nodi, spaccature, slittamento di fibre, cipollature anulari, ecc.) in punti specifici della struttura lignea. La localizzazione dei difetti o delle anomalie si basa sul fatto che il legno anomalo o decomposto ha una massa volumica, e quindi una resistenza alla perforazione, nettamente inferiori a quelle del legno sano. In sintesi questo strumento permette di ottenere informazioni sullo stato di conservazione degli elementi lignei in quelle aree dove la struttura non è accessibile, oppure nei casi in cui l'indagine visiva non restituisca informazioni univoche al tecnico. Va sottolineato che spesso le zone meno accessibili delle strutture, come le estremità delle travi inserite nelle murature, sono quelle più vulnerabili agli agenti degradanti e quindi necessitano di una più accurata indagine conoscitiva.
La resistenza alla perforazione è concentrata sulla punta dell'ago dal momento che quest'ultima ha uno spessore doppio rispetto allo stelo. Si riesce, quindi, a ricavare una misura della resistenza alla penetrazione in funzione della profondità della struttura. La regolazione elettronica del motore garantisce una velocità costante dell'ago. Questa velocità, preselezionabile dall'utente, deve essere scelta in relazione alle specifiche caratteristiche di densità del legno da esaminare: velocità basse per legni ad elevata densità e velocità alte per legni più teneri.
I risultati della perforazione vengono poi raccolti in un grafico dove in ascissa si riporta la profondità progressiva della punta all'interno della sezione, mentre in ordinata è mostrato un indice della resistenza (in forma di parametro adimensionale) riscontrata durante l'ingresso della punta.
Essendo la resistenza alla perforazione correlata alla densità del legno indagato, lo strumento consente, indirettamente, di misurare le variazioni di densità nella sezione dell'elemento. Queste variazioni forniscono importanti indicazioni sulle caratteristiche del legno come difetti, anomalie ed alterazioni (per esempio presenza di attacchi fungini o da insetti, nodi, spaccature, slittamento di fibre, cipollature anulari, ecc.) in punti specifici della struttura lignea. La localizzazione dei difetti o delle anomalie si basa sul fatto che il legno anomalo o decomposto ha una massa volumica, e quindi una resistenza alla perforazione, nettamente inferiori a quelle del legno sano. In sintesi questo strumento permette di ottenere informazioni sullo stato di conservazione degli elementi lignei in quelle aree dove la struttura non è accessibile, oppure nei casi in cui l'indagine visiva non restituisca informazioni univoche al tecnico. Va sottolineato che spesso le zone meno accessibili delle strutture, come le estremità delle travi inserite nelle murature, sono quelle più vulnerabili agli agenti degradanti e quindi necessitano di una più accurata indagine conoscitiva.
Endoscopie
Si effettuano per indagare lo stato di conservazione del legno mediante l'osservazione diretta all'interno di un foro, precedentemente realizzato per mezzo di un trapano. E' possibile osservare direttamente l'eventuale presenza di zone di degrado biologico o fisico. Si utilizza un endoscopio rigido o flessibile con visione frontale o periscopica, con possibilità di utilizzare una fotocamera digitale per documentare le stratigrafie del materiale in foro.
Prove ultrasoniche
Si effettuano per indagare le caratteristiche elastiche e la densità del mezzo nel quale si propagano gli ultrasuoni, fornendo informazioni sull'omogeneità del materiale esaminato. Si esplicano misurando i tempi di propagazione nel legno degli impulsi d'onde vibrazionali ad alta frequenza, mediante due sonde, una emittente ultrasuoni e l'altra ricevente, poste possibilmente sulle facce opposte di uno stesso elemento ligneo.
Si effettua per controllare nel tempo il valore delle coordinate spaziali di punti di riferimento appartenenti ad opere di ingegneria civile o industriale e manufatti storici. Viene realizzato mediante l'installazione di target topografici sulla struttura da monitorare, traguardati periodicamente con stazione totale digitale laser di altissima precisione (0,3 mgon (1”), corrispondente ca. 0,2 mm su 30 m di distanza). Laddove non sia possibile apporre target topografici (miniprismi), le misure possono essere condotte traguardando punti salienti della struttura, perquanto la precisione risulti inferiore.
Ai fini di un’attendibile valutazione della sicurezza sismica e della scelta di un efficace intervento di adeguamento o miglioramento strutturale è necessario conoscere la pericolosità sismica locale del territorio e la risposta sismica della struttura: infatti, le azioni concrete per ridurre in modo significativo il rischio sismico sono quelle legate alla realizzazione di opere opportunamente dimensionate per la specifica risposta sismica della struttura, derivante dal comportamento dinamico dell’organismo strutturale in riferimento alla zonizzazione di pericolosità sismica e a quel determinato moto sismico.
La Tecnica MP fornisce:
La Tecnica MP fornisce:
- Rilievo strutturale ed indagini conoscitive sui materiali in funzione del livello di conoscenza richiesto;
- Verifica sismica di strutture ed infrastrutture esistenti o di nuova realizzazione, che viene condotta mediante modellazioni e analisi numeriche e sperimentali strettamente integrate tra loro come indicato nelle Norme Tecniche per le Costruzioni con D.M. 17 Gennaio 2018;
- Studio della risposta sismica locale con particolare riguardo a studi di micro zonazione sismica tramite indagini geotecniche e geofisiche di sito dirette e indirette;
- Valutazione dell’interazione dinamica terreno-fondazione-struttura per verificare la possibilità di danni strutturali o di collasso della fondazione a seguito di un evento sismico;
- Consolidamenti strutturali.
Aggiornamento delle «Norme tecniche per le costruzioni» 17gennaio 2018
